Bla bla bla: si è conclusa la COP26 di Glasgow
Si è da poco conclusa la COP26 a Glasgow, la conferenza sull’ambiente che ha coinvolto i leader politici dei più importanti paesi del mondo.
L’obiettivo dichiarato è stato quello di trovare accordi per ridurre l’impatto ambientale delle industrie, cercando di promuovere politiche economiche più green e sostenibili per salvare il nostro pianeta, l’unico che abbiamo a disposizione.
Molto importante l’appello a ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili, ufficializzato al termine dei negoziati e fondamentale per contrastare l’innalzamento delle temperature.
Un provvedimento che però è meno efficace di quanto avrebbe potuto essere: la prima bozza dell’accordo prevedeva infatti una totale eliminazione delle centrali al carbone, ma su richiesta dell’India ci si è invece accordati su una corposa riduzione.
Un compromesso che, purtroppo, la dice lunga su come i potenti della politica non siano ancora capaci di abbandonare definitivamente un’economia che ha prodotto gravissimi danni alla Terra.
L’invettiva di Greta Thunberg a suon di “Bla Bla Bla” diventata virale in queste settimane rappresenta proprio il grido di disappunto di milioni di giovani stanchi di vedere il loro futuro minacciato dagli interessi economici delle grandi industrie.
Sempre la giovane attivista svedese invita a tenere d’occhio proprio i grandi brand internazionali che rischiano, nel prossimo futuro, di macchiarsi di “Greenwashing”.
Questo termine inglese indica un ambientalismo di facciata che si realizza tramite una serie di iniziative volte a cambiare la comunicazione delle industrie in maniera superficiale, senza andare a rivedere le fondamenta del loro rapporto con l’ambiente.
La COP26 rappresenta quindi un punto di partenza, forse una mezza vittoria, ma la strada per il cambiamento è ancora lunga mentre il tempo per realizzarlo sempre meno.
L’aspetto positivo è che ognuno di noi può dare un contributo, anche nelle azioni quotidiane apparentemente più insignificanti. Questione di abitudini e impegno, di volontà e dedizione.
È vero, forse non salveremo il mondo riducendo in prima persona il consumo della plastica o boicottando i marchi poco attenti all’ambiente, ma potremo essere il tassello di un cambiamento più grande che senza l’impegno di ciascuno non sarebbe tale.
Noi di Breakapp ci crediamo e vogliamo dare il nostro contributo. Con la nostra ricreazione 2.0 vogliamo combattere gli sprechi alimentari, ridurre gli spostamenti e rendere ogni scuola partner una comunità attenta ai bisogni dell’ambiente e alle nuove tecnologie digitali.
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